Suonare con le mascherine? Impossibile. Inventiamo nuove strade per lo spettacolo dal vivo

Pubblicato il 21 aprile 2020, da Politica Italiana

Venezie Post, 20 aprile 2020

Venezie Post ha fatto un bel servizio sulle  conseguenze per la cultura del fermo con il corona virus. Come altri settori quello della cultura soffre pesantemente delle restrizioni in atto. Qui un mio contributo sui problemi dell’Orchestra di Padova e del Veneto

Fare cultura al tempo del covid-19? Un bel problema, impossibile per le forme tradizionali.

Per lo spettacolo dal vivo ci sono ostacoli al momento insormontabili. Tutto chiuso. Con danni pesantissimi, come in altri settori. Qui però non è che si faccia poco. Non si può far niente. Parlo della mia esperienza di responsabile della Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto. Da febbraio annullati tutti i concerti in stagione ed altri in tournée estere: 5 concerti in Corea del Sud, 3 concerti in Francia. Annullati finora più di 40 concerti con una perdita stimata in 400.000 euro, per i dipendenti richiesto l’accesso al Fondo Integrazione salariale (quando risponderà l’Inps e soprattutto quando erogherà i fondi che stiamo anticipando noi, per non creare difficoltà ai nostri dipendenti?), per i molti collaboratori occasionali non possiamo fare nulla, dovranno accedere ai 600 euro previsti dai decreti nazionali.

Prospettive di ripresa? Complicate, per le caratteristiche stesse dello spettacolo dal vivo. Si rischia che le attività di spettacolo che portano ad assembramenti di pubblico siano le ultime a riprendere e poi bisognerà vedere come risponderà il pubblico. Acquisto biglietti on line per evitare code agli ingressi, distanziamento dei posti? Provvedimenti utili ma anche respingenti per le abitudini del pubblico. C’è poi il problema della produzione: i musicisti non possono suonare con le mascherine ed anche il distanziamento è problematico, impossibile per le prestazioni sinfoniche.

Vedremo di affrontare questi problemi, concordando anche con le rappresentanze sindacali le modalità di una possibile ripresa, se le norme lo consentiranno. Ad esempio assicurandoci della salute dei professori di orchestra per evitare ogni possibilità di contagio con tamponi ed indagini sierologiche.

Prevedendo concerti all’aperto con opportuni sistemi di distanziamento. E’ importante non perdere l’affiatamento dell’Orchestra e non perdere l’affiatamento con il nostro pubblico. Bisogna restare ottimisti: prima di tornare a regime ci vorrà del tempo, ma bisogna cercare di non fermarsi. A settembre dovremo inaugurare a Venezia Biennale Musica: sarà possibile?

Intanto sfruttiamo le risorse che abbiamo. Ad esempio possediamo un cospicuo archivio sonoro, raccolto in decenni di attività. Un patrimonio culturale di assoluto rilievo. Abbiamo incominciato a sfruttarlo attraverso i nostri social, da Facebook a YouTube, anche con appuntamenti di calendario: ad esempio il giovedì sera, appuntamento tradizionale dei concerti in stagione, offriamo un concerto tratto dal nostro archivio, e poi contributi originali offerti dai nostri professori in remoto, proposte per i bambini, suggerimenti per l’ascolto. E’ un modo di tenere il rapporto con il pubblico, in attesa di poterlo rincontrare dal vivo. Manterremo la nostra presenza su Rai5, se sarà possibile anche con la nuova produzione di un concerto dedicato a Beethoven, che offrirà l’incomparabile ambientazione del Palazzo della Ragione, a sostegno della candidatura Unesco Urbs Picta.

Dalle crisi poi bisogna imparare. Resta valida la esperienza dello spettacolo dal vivo, per le irrinunciabili suggestioni che offre. Cercheremo di arricchirlo, ad esempio con una collaborazione, sempre più intensa con il Teatro Stabile del Veneto. Proposte multisensoriali, produzioni in comune, ecc. Ci sarà una migrazione sulla rete. L’esperienza del corona virus sta portando anche ad una alfabetizzazione accelerata e diffusa sulle potenzialità della rete.

Vogliamo mettere in campo un progetto più ambizioso, con la realizzazione di una piattaforma di una digitale, con tutte le registrazioni ad alta qualità, sia audio che audiovideo, delle opere prodotte dall’Orchestra di Padova e del Veneto negli ultimi vent’anni, con l’inserimento dei libretti di sala e la messa a disposizione delle opere Per la realizzazione dell’archivio video-audio musicale sarà utilizzato un sistema di streaming e download in cloud specializzato e che permette la personalizzazione del sistema, la fruizione da PC in rete, da SmartTv e da cellulare, con una strategia di erogazione ad alta qualità, motore di ricerca multimediale dei contenuti, possibilità di sovrapposizione degli stream e confronto, ecc. Vorremmo anzi proporre alla Regione e al Ministero dei Beni Culturali la realizzazione di una grande piattaforma nazionale, che certamente potrebbe interessare grandi distributori come Amazon, Netflix, ecc. offrendo una finestra mondiale su ciò che può offrire la produzione culturale italiana.

Si dice: ne usciremo diversi. È vero. Dipende però da noi se ne usciremo peggiori o migliori. Dobbiamo lavorare perché si realizzi la seconda alternativa.

 

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