Cui prodest?

Pubblicato il 12 agosto 2020, da Senza categoria

Tutti indignati con i cinque parlamentari approfittatori. Con più di una ragione certamente, anche se resta il fatto che il nostro paese è fatto anche di molte persone capaci di indignarsi se può tenere tranquilla la propria coscienza. Niente di meglio di duemila “politici” e poter dire non mi riguarda.
A rovesciare le cose uno potrebbe dire: se fossero veramente solo cinque gli approfittatori parlamentari magari nel paese ci fosse solo un cinque per mille di approfittatori: sono certo che tra gli indignati c’è chi evade il fisco, non rilascia scontrini e fatture, gode di agevolazioni sanitarie, rette scolastiche, ecc. senza averne titolo, pensioni di invalidità , furbetti del cartellino, agevolazioni per falsi invalidi, e l’elenco potrebbe continuare.
Cui prodest dicevano gli antichi, e sarebbe sempre bene dare giudizi politici su questi fatti: a chi giova che le cronache del paese siano occupate da un fatto in se riprovevole, che tuttavia non costituisce un reato e che ci sono  quantità enormi di comportamenti simili che non suscitano alcuna riprovazione collettiva, anzi talvolta una sotterranea ammirazione per la furbizia. Vediamo due fatti che dovrebbero interessarci.
Il primo è che il presidente dell’ Inps ( un tecnico, o forse uno nominato per via politica senza merito comparativo a capo di una delle più importanti istituzioni pubbliche.) si scopre autorità morale del paese. Infatti non segnala come sarebbe suo dovere reati scoperti nel corso di attività ispettive e neppure segnala anomalie che richiederebbero modifiche normativa. Individua duemila politici che avrebbero fatto domanda. Tutti eguali: chi gode di pingui redditi per i mandati che ricopre Il ruolo diconsigliere comunale che prende qualche decina di euro, sottraendo tempo alla propria famiglia ed alla possibilità di incrementare il proprio reddito, o sindaci e assessori di piccoli comuni che spesso rinunciano alle indennità per non depauperare le misere casse del comune. Ci sono anche questi politici, e sono la maggior parte. Ma siamo alle soglie del referendum e Tridico deve compiacere il suo benefattore Di Maio dando una manina per il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari. Nulla ci dice se dall’attività ispettiva dell’ Inps risultino altre categorie con redditi certamente elevatissimi che abbiano fatto richiesta,a per il bonus…
Seconda riflessione: è la norma ad essere chiaramente sbagliata, e non è che si debbano fare le leggi contando sul buon cuore di cittadini. Un viceministro grillino dice che è stata fatta così per consentire l’immediata erogazione del contributo: non si sa se sia più l’ignoranza o l’ impudenza. Bastava fare una norma che ponesse dei chiari limiti di reddito complessivo per accedere alla provvidenza, perché uno può avere avuta una significativa riduzione della propria attività professionale, ma godere di altri cospicui redditi. E il bonus poteva essere erogato a tutti i richiedenti, ma con severissime pene pecuniarie se nella attività ispettiva fosse emersa l’insussistenza del diritto. Troppo difficile?
Dovremmo riflettere seriamente che quasi mai l’indignazione moralistica produce risultati duraturi e positivi. Mani pulite fece emergere il malaffare e giustamente indignò, ma il frutto non fu la Repubblica degli onesti ma il duraturo e largo consenso per Berlusconi, l’indignazione per previlegi veri o per lo più presunti della casta non ha prodotto una più severa vita delle istituzioni ma l’improvvisazione e l’incompetenza al potere. E segnalo che l’ultima riduzione delle competenze dei parlamentari è stata decisa ancora nell’ultima legislatura in cui ero presente. Con i 5 stelle in maggioranza riduzioni non c’è ne sono state…

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