Senatore Paolo Giaretta
Paolo Giaretta in Senato

(1974) "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 3, recante misure urgenti per garantire la sicurezza di approvvigionamento di energia elettrica nelle isole maggiori " (24 febbraio 2010: approvato, modificato rispetto al testo del proponente)

dichiarazione di voto sull'emendamento 2.0.101 (testo 3) - 24 febbraio 2010


Signor Presidente, naturalmente votiamo a favore di questo emendamento che abbiamo presentato come gruppo PD, anche con la riformulazione che è stata concordata con il Governo, perché consente di mantenere un orizzonte conveniente per gli investimenti sul fotovoltaico.
In un paese come il nostro in cui le condizioni climatiche sono particolarmente positive in direzione dell'utilizzo nelle diverse forme possibili dell'energia solare restava un grave handicap il mancato sviluppo di un adeguato utilizzo dell'energia solare. Vorrei evidenziare come il nostro Paese, grazie al conto energia introdotto dal precedente Governo, abbia ottenuto risultati di grande rilievo nell'incentivazione dell'energia fotovoltaica, sia per gli usi familiari, che per quelli delle imprese e negli edifici pubblici, oltre alal realizzazione di campi di produzione fotovoltaica.nell'istallazione nell'utilizzo di energia fotovoltaica. Abbiamo finalmente superato la soglia di 1000 megawatt installati, di cui 600 si sono realizzati solo nel 2009. Se questo trend proseguirà, in base alle rilevazioni che sono state fatte, potremmo immaginare che nel 2010 si riuscirà a raddoppiare, con l'istallazione di altri 1000 megawatt.
Vorrei anche sottolineare che per potenza installata nell'ultimo anno siamo riusciti a collocarci tra il secondo e il terzo posto a livello mondiale, naturalmente restiamo molto indietro sul piano dello dello stock, perché comunque la componente dell'energia elettrica tramite il fotovoltaico è dell'ordine di un decimale rispetto al totale dell'energia prodotta, ed anche nel campo delle rinnovabili oltre alla predominanza assoluto dell'idrico, frutto degli investimenti del secolo scorso, resta ancora prevalente il contributo dato dalle altre forme, dalle biomasse, all'eolico, al geotermico. Tuttavia, si sta raggiungendo un risultato molto importante: si è dato sviluppo a un'industria italiana con circa 2 miliardi di fatturato e quasi 20.000 addetti nell'intera filiera, dalla produzione, alla commercializzazione, dall'istallazione e alla manutenzione,, un patrimonio che è giusto coltivare e sviluppare.
Occorre proseguire in questa azione, perché c'è il rischio concreto che l'Italia sia uno dei sei Paesi, su 21, che nel 2020 non riuscirà a raggiungere l'obiettivo fissato dalla Comunità europea per l'utilizzo delle fonti rinnovabili. Altri paesi riusciranno a superare l'obbiettivo del 20% della produzione da rinnovabili, l'Italia rischia di aver bisogno dell'importazione di energia da rinnovabili da altri paesi. Certo è che se non si fossero dilapidati miliardi di euro, che i cittadini pagano in bolletta, per sostenere la produzione di energia elettrica dalla combustione dei sottoprodotti dell'industria petrolifera fatti passare per rinnovabili (la vergognosa vicenda del CIP 6) e li avessimo concentrati sul conto energia saremmo ora in condizioni molto più favorevoli.
È bene perciò insistere negli interventi a favore del fotovoltaico e affinché si possa farlo occorre in primo luogo che nel 2010 non vi sia un rallentamento: l'emendamento che abbiamo presentato consentirà esattamente di dare un quadro di maggiore certezza agli operatori, imprese e famiglie, che potranno utilizzare appieno il contributo previsto, per tutto il 2010, a prescindere dai ritardi, a volte tecnici, a volte di natura commerciale che l'ENEL frappone. Con il nostro emendamento ciò che conta è la realizzazione dell'impianto che sta nella piena capacità decisionale del committente e non i tempi di attuazione dell'allaccio che competono all'ENEL.
Inoltre, come il sottosegretario Saglia sa bene, è necessario accelerare al massimo la predisposizione del nuovo quadro di incentivazioni. Il Governo dovrà presentare entro giugno il piano di azione nazionale a livello comunitario per il raggiungimento degli obiettivi accettati in sede comunitaria. Viene a scadenza poi con il 2010 la prima fase di applicazione del conto energia. Occorre che rapidamente il Governo formuli le proposte per il triennio successivo per fornire un quadro di certezze del sistema delle incentivazioni per il prossimo triennio: è opportuno che già nella prima parte del 2010 gli imprenditori e le famiglie possano avere un quadro chiaro di quali saranno le incentivazioni previste nel triennio successivo, perché in questo anno si prendono le decisioni anche sugli investimenti futuri. Naturalmente la logica degli incentivi è una logica di progressiva diminuzione delle incentivazioni e si potrà pure prevedere una migliore indicazioni delle priorità, privilegiando gli interventi per le famigli, il settore pubblico e quello industriale rispetto ad operazioni di carattere prevalentemente finanziario che rischiano di essere esclusivamente legate ad un uso speculativo degli incentivi, tuttavia occorre mantenere una significativa incentivazione a sostegno di una filiera della green economy di cui il nostro paese ha bisogno.

emendamento 2.0.101 (testo 3)- Approvato
Dopo l'articolo 2, aggiungere il seguente: "Art. 2-bis. 1. Le tariffe incentivanti di cui all'articolo 6 del decreto del Ministero dello sviluppo economico del 19 febbraio 2007, recante di criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, sono riconosciute a tutti i soggetti che, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 5 del medesimo decreto ministeriale, abbiano concluso, entro il 31 dicembre 2010, l'installazione dell'impianto fotovoltaico ed abbiano inviato la richiesta di connessione dell'impianto di produzione entro l'ultima data utile affinchè la connessione sia realizzata, nel rispetto della normativa vigente, entro il 31 dicembre 2010".

 
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