Le promesse di Bitonci: già due in soffitta

Pubblicato il 16 giugno 2014, da Politica Italiana

Va bene, mi ero sbagliato prevedendo che Bitonci avrebbe fatto la giunta con il “manuale Cencelli”. Che poi non era una offesa, perché il mitico cav. Cencelli (che esiste davvero ed è vivo ed in buona salute) aveva predisposto un manuale per assicurare che ci fosse un corretto rapporto di rappresentanza tra i voti presi e le presenze istituzionali; se poi i partiti preferivano nominare più i fedeli che i competenti la colpa non era di Cencelli, ma dei partiti.

Se Bitonci avesse seguito queste regole avrebbe senz’altro fatto vicesindaco Saia, che rappresentava liste decisive per la sua vittoria. Perché non l’ha fatto? Una scelta che denuncia una insicurezza. Perché non c’è dubbio che, a prescindere da un giudizio di merito sulle politiche che rappresenta, Saia è una persona competente, che conosce bene la città e che ha dimostrato anche di avere un consenso. Forse Bitonci cade nell’errore che fanno molti leader grandi e piccoli. Il temere di avere vicino persone che possano fare ombra per la loro popolarità e competenza. Così si fa un vicesindaco che oltre a non avere nessuna esperienza amministrativa ha deleghe modestissime. E concentra su di sé un rilevante insieme di deleghe. Ma Padova non è Cittadella e il fasso tuto mi non credo produrrà molti frutti. Del resto nella composizione della Giunta è evidente che tutto il parlare del civismo e della competenza in campagna elettorale era tutta fuffa. Vi era già un accordo di ferro in caso di vittoria per la spartizione delle cariche, a prescindere dai risultati. Infatti Forza Italia si prende tre assessori e Saia che ha preso molti più voti uno solo. Fratelli d’Italia che neppure entra in consiglio ha un assessore come Saia, che pure assicura oltre il 10% dei voti alla coalizione.Bitonci-4

Naturalmente il Sindaco fa la giunta come vuole e io non dovrei occuparmene ora, ma più avanti, quando si potrà dare un primo giudizio sulla produttività della giunta. Se me ne occupo è solo perché Bitonci aveva preso un impegno con i padovani e questo impegno lo ha già disatteso. Doveva essere una giunta tecnica, di civismo cittadino, con i migliori e tutte queste banalità. E’ una giunta partitica, che più partitica non si può. Io naturalmente, avendo dedicato tanta parte della mia vita alla politica, non ho nulla da dire. Di buona politica e della conoscenza della nobile arte della politica c’è bisogno, più di quanto pensi il qualunquismo nazionale. Essere politico non è un handicap. Se si sa fare qualcosa. Questo lo vedremo poi, il fatto è che non c’è un solo assessore che non sia stato nominato in virtù della sua appartenenza ad un partito. Bitonci ha già mancato ad una delle sue promesse. La partitocrazia (con partiti che non hanno vita democratica) entra pesantemente in questa giunta. E cade anche la promessa di un dimezzamento dei compensi degli assessori, sostituita da un peocioso -10%. Meglio di niente ma anche qui la parola data agli elettori vale zero E vedremo presto il seguito Quando al capo di gabinetto esponente partitico si aggiungeranno, ci scommetto, elefantiache segreterie particolari degli assessori, per creare a spese dei cittadini un po’ di clientela partitica.. Anche qui dico: vedremo presto.

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1 commento

  1. carlo munari
    17 giugno 2014

    tutto vero… manca anche l’assessorato all’opposizione (usa assurdita’ solo pensarlo), pero’ se il PD avesse buttato un orecchio alle piazze ed ai mercati ed ascoltato i rumors oggi avremmo un sindaco diverso, una giunta diversa e non saremmo qua a fare le pulci al sindaco di Cittadella. Purtroppo


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