Grazie Presidente, e poi?

Pubblicato il 2 gennaio 2015, da Politica Italiana

Giorgio Napolitano ha concluso il suo mandato, con un discorso nobile e commosso rivolto a tutti gli italiani. Agli italiani onesti, a quelli che fanno grande l’Italia. Dimostrando nel suo settennato con proroga cosa vuol dire avere amore per il proprio paese e le sue istituzioni. Checchè ne dicano il Giornale et similia, compreso Grillo, che anche nel giorno dell’addio non hanno risparmiato volgarità. Si capisce: ogni presenza nobile nel campo della politica mette in evidenza la pochezza dei loro padroni o la pochezza della propria proposta.

Resterà il segno di una Presidenza che ha guidato con mano sicura un periodo perturbato, sostituendosi quando necessario al malfunzionamento di altre istituzioni e della politica dei partiti. Difendendo sempre la Costituzione. Grazie perciò Presidente e buon lavoro, perché nonostante i novant’anni resta una risorsa per le istituzioni italiane.

Vedremo nelle prossime settimane se il parlamento sarà all’altezza della sfida che pongono le dimissioni di Napolitano. Quando si fa un nuovo Papa per i credenti c’è la fiducia nello Spirito Santo che dovrebbe illuminare i cardinali (questa volta ha funzionato molto bene…) per il Presidente della Repubblica c’è solo da confidare nella lungimiranza e nel senso dello Stato dei grandi elettori. Virtù mancata in un numero considerevole di elettori l’anno scorso, quelli che con superficialità ed incompetenza hanno bruciato le candidature di Marini e di Prodi.napol

Senza giocare al toto presidente con i nomi che compaiono sui media a me piacerebbe che i grandi elettori tenessero fermi due principi.

Il primo: che il Presidente sia una personalità politica. Naturalmente con la P maiuscola. Non c’è nulla di più propriamente politico del compito di rappresentare l’unità della nazione, difenderne lo spirito costituzionale, essere punto di equilibrio tra le grandi istituzioni della democrazia. Se la politica, per viltà o inconcludenza, non sarà capace di lanciare questo messaggio al Paese, che è nella esperienza politica che si coltiva la virtù della scelta del bene comune, non lamentiamoci se poi la politica è vista solo come il luogo della casta o del ladrocinio.

Ed è solo un Politico, se scelto con cura, che può garantire una visione complessiva del paese ed una distanza dagli interessi di parte, dalle tanti robuste lobby che agiscono sulla scena nazionale. Tanto per dire: si fa il nome dell’ex ministro Severino. Certamente competente in campo giuridico. Ma: è titolare di uno dei più grandi studi italiani, in questo ruolo ha curato gli interessi, e la difesa nel corso di processi, dei maggiori centri di potere italiani, come avvocato e come consulente: Eni Enel, Telecom, Geronzi, Gruppo Caltagirone, ecc., processi per gravi reati ambientali in cui si è trovata a difendere gli interessi forti più che quelli delle comunità locali. Normale per un avvocato, ma a me non piacerebbe avere come Presidente della Repubblica personalità che derivano una parte importante del proprio patrimonio da corposi interessi che sono già anche troppo rappresentati e che con questi interessi hanno avuto relazioni intense. Essere indipendenti, apparire indipendenti.

Il secondo: che sia una personalità forte, con una propria autonomia di pensiero. Vi è il rischio in questa materia dei compromessi ribasso, che l’intesa si trovi su figure scolorite. Potrebbe esserci anche la tentazione per Renzi di trattare su un nome che non gli faccia ombra anche sulla scena internazionale. Nulla di più sbagliato. La transizione italiana non è ancora purtroppo finita, c’è bisogno di personalità che abbiano poi la forza di essere un punto di equilibrio per tutti, di rappresentare l’Italia nel mondo con il necessario prestigio, di essere terzo rispetto a Governo e Parlamento, di essere Presidente non formale.

Mi auguro che si segua questa strada. A me piacerebbero personalità come Prodi, Bersani, Veltroni. Schierate certo nella loro storia politica, ma in modo trasparente, e che hanno dimostrato di avere un elevato senso dello Stato ed onestà intellettuale. D’accordo non sono giovani, non sono donne, ma sarebbero all’altezza del compito. Si sa come la pensano, ma proprio per questo potrebbero essere realmente indipendenti.

  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • RSS
  • Pinterest
  • Add to favorites
  • Print
  • Email

Tags: ,

2 commenti

  1. Leonardo
    2 gennaio 2015

    Egr. Sig. Giaretta, leggo spesso i suoi commenti sulla politica sia locale, sia nazionale, anche se sono commenti fatti da un uomo “schierato” ma sicuramente equilibrato identificano sempre uno stile, quello dell’alta POLITICA. La ringrazio per il suo esserci il suo lavoro per Padova prima e per l’Italia poli le rendono onore. E…. È assurdo pensare a lei come papabile alla carica di presidente della Repubblica…. Sarebbe un nome “nuovo” ai più…. Schierato ma senza dubbio trasparente…. Che ne dice?
    Leonardo Gasparin (figlio di Giovanni)


  2. Paolo
    3 gennaio 2015

    Caro Leonardo ti ringrazio per l’attenzione con cui mi segui e mi fa piacere di essere utile nell’accompagnare la riflessione sulle cose della politica. Ho la soddisfazione di vedere che un buon numero di “amici” mi segue con una certa regolarità. E’ una piccola comunità virtuale che si incontra sulle parole che propongo. Naturalmente ti ringrazio anche per la “spropositata” proposta. Ma l’unico requisito che avrei sarebbe l’età! Ci vogliono per quel ruolo delle qualità eccezionali, una competenza maturata a contatto con alte funzioni di governo. E naturalmente il consenso dentro i grandi elettori. Posso solo dire che mi auguro che alcuni dei nomi che circolano sui media siano solo delle ipotesi che non si tradurranno in realtà perché anch’essi non hanno nessuna delle qualità che ho citato…


Scrivi un commento