Poteri reali, poteri oscuri

Pubblicato il 7 luglio 2016, da Politica Italiana

Non v’è niente da fare. Sempre nuove notizie di una caduta verticale e diffusa di etica pubblica. Da un nuovo caso di qualche decina di dipendenti di un comune calabrese che timbravano il cartellino in modo collettivo senza lavorare. E ci si chiede se siano più ladri o più ignoranti, perché avere questi comportamenti sperando sempre che le indagini capitino agli altri non depone a favore, e naturalmente la notizia pone un altra questione: l’enorme numero di dipendenti in un comune di modeste dimensioni ed il fatto che i dirigenti non si accorgessero di niente o fossero complici: il lavoro come optional.

Poi le infiltrazioni mafiose nel ciclo dei lavori pubblici, in Lombardia come in Veneto. Con le conseguenti complicità di soggetti pubblici e privati.

Infine i maneggi che lambiscono anche la parentela del Ministro Alfano, con “misteriose” carriere del fratello nel settore pubblico, dalle Camere di Commercio a società delle Poste

Mi soffermo su questo punto, che non è solo un fatto di costume per alcuni aspetti e di penale per altri. E’ che dimostra l’assoluta continuità di poteri reali dentro i processi amministrativi burocratici. Si son rottamati i politici (gli avversari politici) ma c’è una assoluta continuità di alcuni poteri. Faccendieri che sopravvivono a tutti i governi e a tutte le maggioranze e continuano a fare il lavoro (illegale o semplicemente inopportuno) che sembra essere un mestiere tollerato.

Perfino il sindaco rieletto/arrestato Luca Claudio, che risulta sempre più evidente aver creato a Abano/Montegrotto una cupola di malaffare, a cui erano associati dipendenti, professionisti, imprese, ecc., aveva il suo santo in paradiso. Tale avv. Pascone, ex magistrato, con un contratto presso il Ministero dell’Economia, consulente della Banca d’Italia, dirigente alla Siae…1392562974-burocrazia

C’è questo sottobosco del potere che sta nell’ombra, di cui non si occupa nessuno, che sopravvive indirizzando, privilegiando, gestendo poteri reali (quando non commettendo reati) al di fuori di ogni controllo. Dentro i Ministeri. I Ministri decidono e non decidono, i sottosegretari sono più o meno decorativi, qualche parlamentare viene usato come spiccia faccende, ma i poteri reali stanno da un’altra parte.

Così tale Pino Pizza, mio coetaneo, che ho conosciuto ai tempi del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana (!) di cui è stato segretario nazionale, gran frequentatore di segreterie politiche e ministeriali attraversando la prima e la seconda repubblica, risulta essere destinatario di un incarico retribuito presso il Ministero degli Interni: per fare che?

Nella mia esperienza di sottosegretario ho toccato con mano questo mondo, trovando al Ministero persone che avevano un ufficio, non erano dipendenti, non si sapeva bene che facessero. Ho fatto pulizia, ho ricevuto qualche protesta più o meno garbata, ma ho capito che ci sono usi e costumi che non si dovrebbero toccare (per la verità dopo un anno ho ricevuto discrete pressioni per lasciare il Ministero). Invece per me la cosa sarebbe semplice: utilizzare al meglio le risorse interne del personale, limitati incarichi professionali con missione certa e tempo certo, nonché verifica costante sui risultati. Poi c’è la corporazione dei capi di gabinetto dei ministri, più o meno sempre gli stessi, che ruotano tra i Ministeri, un po’ litigano tra di loro per evidenziare un potere, un po’ si mettono d’accordo. Poteri reali, su cui per agire occorre una grande competenza dei Ministri, un loro sistema di relazioni e di autorevolezza. Poi c’è il Consiglio di Stato, a cui affluiscono ben pagati alti ranghi della burocrazia pubblica, magari per liberare un posto.

E’ dentro questi poteri che si realizzano magari processi deviati, a cui la politica può restare esterna come responsabilità individuale e nei risvolti penali, ma che ha una grande responsabilità nell’incapacità di combattere queste continuità del potere, di amicizie, di legami preferenziali che sono il contrario di una buona, efficiente, trasparente amministrazione.

Questi sono i mondi che andrebbero davvero rottamati. Ma per farlo ripeto occorrerebbe grande forza e competenza dei ministri e dei sottosegretari. Con questo paradosso. Se sei nuovo non hai forza e competenza per farlo, se sei vecchio del mestiere non hai più l’indipendenza necessaria…

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