Crisi di nervi o crisi di responsabilità

Pubblicato il 6 aprile 2017, da Politica Italiana

Va bene, cioè male. Non è stato eletto il presidente che voleva il gruppo del PD alla Commissione Affari Costituzionale. Capita, è già capitato, e capiterà ancora. Quando i numeri sono scarsi e la politica incerta. Roba da Prima Repubblica? Sì, si vede che la seconda (o la terza?) non hanno cambiato le cattive abitudini della precedente.

Grave? Certo un incidente spiacevole, ma non esageriamo. Il Presidente di Commissione è importante, ma non è che riesca a far fare alla Commissione ciò che non vuol fare perché non c’è una maggioranza politica e numerica per deliberare. E, insomma, non è che sia stato bocciato il principe dei costituzionalisti. E’ stato bocciato un senatore che nella vita fa l’avvocato, docente universitario, con una buona esperienza di amministratore locale in quel di Parma, come me nato democristiano. Evidentemente ritenuto adatto per competenza ed esperienza a presiedere la commissione, di cui da poco era stato nominato capogruppo del PD, ma, direbbe Renzi, non è che gli italiani si preoccupano per questa questione.Dichiarazione programmatica Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Dunque si lavori con buon senso per rimediare. Si son messi tutti d’accordo contro il PD trovando un anello debole? Capita, è capitato nelle legislature che ho fatto. Si cerchi di costruire un accordo che regga,  ma farne un caso che metterebbe in pericolo la tenuta del governo dimostra solo due cose. O una crisi di nervi ingiustificabile nel gruppo dirigente di un grande partito o, più probabilmente, il voler imprudentemente sfruttare l’episodio per far riemergere la tentazione di andare subito al voto. Molto imprudentemente e superficialmente.

Perché poi si rischia davvero il senso del ridicolo. Chiedere un appuntamento al Presidente della Repubblica su questa vicenda è di una maleducazione istituzionale grave. Cosa potrebbe o dovrebbe fare Mattarella? Assolutamente nulla, se lo facesse verrebbe meno ai suoi doveri. A meno che non si vuole andare a segnalare che è divenuto impossibile sostenere il governo. Cosa ancora più grave.

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1 commento

  1. Elisabetta Leban
    6 aprile 2017

    Sono d’accordo! Un fatto che è normale, sta diventando un caso anormale! si sta facendo una grave (e ridicola!) confusione di ruoli: un partito (di Maggioranza!!!) si lagna con il Presidente della Repubblica perchè il Parlamento ha preso una decisione non gradita? e un Ministro di un importante Dicastero chiede le dimissioni di un Presidente di Commissione democraticamente eletto in Parlamento? ma…ci sono o ci fanno???!!!


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