Attacchiamoci al tram

Pubblicato il 2 maggio 2018, da Realtà padovana

Attacchiamoci al tram. In senso positivo naturalmente. Perché la realizzazione della seconda linea del tram a Padova farebbe fare un passo in avanti positivo alla qualità della vita della nostra città. Ed è davvero singolare che ci siano ambienti che si ostinano a fare fosche previsioni su una città bloccata, problemi per i residenti, ecc. avendo a disposizione l’esperienza della prima linea, per la quale non si è realizzata nessuna delle catastrofiche previsioni dei detrattori, mentre molto è migliorata la mobilità dei cittadini ed il collegamento tra periferia e centro, è aumentato il valore degli immobili interessati ed anche le attività commerciali hanno alla fine migliorata la loro appetibilità.

Ne parlo anche sotto un altro punto di vista. Perché è sempre interessante vedere come i punti di vista siano molto diversi quando si sta all’opposizione e quando si condivide una responsabilità di governo.

Quando nel 1992 decisi di aprire in modo inedito la giunta padovana ai democratici di sinistra avevo in mente anche la necessità di allargare la base della responsabilità democratica. I partiti erano già in crisi, c’era stato il referendum sulla preferenza unica con il famoso “andate al mare” di Craxi, ritenevo importante rafforzare un progetto condiviso sulla città. Ed in effetti, come più volte poi ha ribadito Flavio Zanonato, tanti giudizi dati stando all’opposizione furono corretti, e positivamente corretti, vedendo le cose dal lato del governo della città.

Mi ha richiamato queste vicende la giusta decisione dell’Amministrazione Comunale di Padova di procedere con la realizzazione del progetto del tram, confermando le scelte della Amministrazione Zanonato/Rossi. Noi ricordiamo come questo fosse uno dei principali motivi di dissenso che nel 2014 impedirono un accordo politico fin dal primo turno tra il PD e Padova 2020, aprendo la strada alla vittoria di Bitonci.

Allora Padova 2020 sosteneva che il progetto avrebbe distrutto una pista ciclabile, rovinato il parco Iris e che perciò non si doveva assolutamente fare. Più o meno la linea sostenuta anche nell’ultima contesa elettorale da Coalizione Civica e Lista Lorenzoni.

Poi per fortuna, e per scelta dei cittadini, abbiamo vinto. Il vice sindaco ha avuto la delega della mobilità, ha esercitato la fantasia in diverse direzioni: mezzi alternativi al tram, nuovi percorsi, ecc. Poi, pressato anche dalla necessità di una rapida decisione per non perdere i finanziamenti statali e con l’ausilio di due consulenze tecniche, ha deciso e ha deciso bene, confermando l’impostazione della passata amministrazione di centro sinistra.

Una decisione che a me, che esperto non sono, pareva obbligata. Infatti si sapeva bene che il contributo dello Stato era finalizzato a mezzi a guida vincolata e che non si poteva andare in altre direzioni senza perdere i contributi. E che in ogni caso non esistono mezzi che possano circolare sulle strade italiane con la stessa capienza del tram, e quindi con la sua produttività. Immaginare poi una espansione della rete con mezzi diversi, e perciò officine diverse, addestramenti di autisti ed operai diversi, parco ricambi diversi, ecc. avrebbe portato ad inefficienze e lievitazione dei costi.

Il percorso era poi già stato oggetto di analisi e comparazioni, che avevano portato a quel risultato non per pregiudizio o sottovalutazioni semplicistiche ma per una oggettiva valutazione: portare la linea con un efficacie compromesso tra brevità del percorso, fattibilità tecnica, costi, intercettazione degli utenti, convivenza possibile con le altre modalità di trasporto.

Il vicesindaco ha dimostrato, rendering alla mano, ciò che appariva chiaro anche a chi non avesse pregiudizi ideologici: e cioè che una linea tramviaria è perfettamente compatibile con l’esistenza di una pista ciclabile e non compromette affatto la qualità del parco Iris, che è una delle realizzazioni della mia amministrazione (assessore al verde Sergio Verrecchia) di cui resto orgoglioso.

Tutto è bene quel che finisce bene. Cambiare idea sulla base di dati oggettivi è la qualità delle persone intelligenti. Solo gli stupidi o i pieni di sé pensano che sia una prova di debolezza. Ed è spesso una ostinazione che genera grandi danni.

  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • RSS
  • Pinterest
  • Add to favorites
  • Print
  • Email

Tags: , ,

Scrivi un commento