Legge di stabilità: merito cercasi

Pubblicato il 25 ottobre 2012, da In primo piano

Il problema dei giudizi negativi sulla legge di stabilità è solo un problema elettoralistico come sostengono alcuni osservatori? I partiti spaventati dalla scadenza elettorale immediata (Sicilia) e vicina (elezioni parlamentari) recalcitrano? Certo non è che sia semplice approvare provvedimenti che nell’immediato sono impopolari a ridosso delle elezioni.

Tuttavia la questione non è di questa natura.

E’ che veramente il testo della legge di stabilità appare privo di una visione complessiva, che in altri provvedimenti del Governo Monti era ben presente, e piuttosto sembra un assiemaggio un po’ confuso di norme giacenti nei cassetti dei Ministeri senza una verifica della loro compatibilità, della fattibilità politica e sociale, della appropriatezza tecnica. Lo dice uno come me che valuta Monti una benedizione che è capitata all’Italia.

Non bisogna semplificare ed essere superficiali anche nella critica. Ad esempio in materia fiscale è molto difficile valutare gli effetti incrociati della riduzione delle prime due aliquote Irpef, di una limitazione di deduzioni e detrazioni, di un aumento di un punto dell’IVA, in luogo dei due previsti a legislazione vigente (ma anche in luogo del nessun aumento previsto dal Governo). Perchè non si tratta solo di calcolare l’effetto netto, abbastanza semplice da calcolare, ma di vedere come si distribuisce tra classi di reddito, tipologie di contribuente, ecc. Va in direzione dell’equità o contiene distorsioni?. La Corte dei Corti valuta che l’effetto incrociato dei tre interventi (aliquote, deduzioni e detrazioni, Iva) porti ad un danno per le fasce più basse sotto i 15.000 euro perchè non avrebbero alcun vantaggio essendo esenti irpef ma un danno certo dall’aumento dell’IVA, avrebbero un modesto vantaggio i contribuenti medi ( e tuttavia i tetti ed i limiti a detrazioni e deduzioni ad esempio colpirebbero le famiglie con figli più di altre) ed un modesto supplemento di contribuzione per i redditi più alti.

L’ISTAT conferma più o meno questa impostazione: il vantaggio si concentra sui redditi medio alti (secondo, terzo e quarto quintile nella distribuzione del reddito) ma non ha alcun vantaggio la fascia più debole della popolazione.

In sostanza si tratta di vedere: avendo a disposizione la cifra di 3,5 miliardi per ridurre la pressione fiscale si può fare un intervento fiscale più equo e più orientato a sostenere lo sviluppo? Una strada può essere un sostegno al reddito per gli incapienti ed una riduzione del cuneo fiscale.

Poi ci sono cose un po’ bizzarre. La tassazione delle pensioni di guerra (sia pur per i redditi superiori a 15.000 euro) è molto discutibile. Per il principio risarcitorio del danno cui corrispondono le pensioni di guerra, di invalidità, ecc., e quindi per loro natura esenti da tassazione e perchè appare discutibile cercare di tassare pensioni che vanno da 90 a poche centinaia di euro mensili.

Gli esempi potrebbero continuare, sia in senso negativo (IVA cooperative sociali, scuola, su cui ritornerò) sia positivo (ad esempio tassa sulle transazioni finanziarie, detassazione incrementi di produttività).

Resta però un difetto di fondo: si continua a ridurre le spese in modo indifferenziato senza introdurre alcun criterio di premio per la buona amministrazione.

Vale per il sistema degli enti locali. Se si motiva un ulteriore taglio con il fatto che le prime risultanze delle analisi di spesa effettuate dal Commissario Bondi evidenziano il permanere di eccessi di spesa perchè continuare con il metodo dei tagli omogenei, comuni virtuosi e comuni spendaccioni trattati allo stesso modo? Oggi ci sono i sistemi informativi per incominciare ad introdurre il metodo del costo standard.

Idem per la sanità. Un ulteriore taglio di cinque punti delle forniture sanitarie. Dal cinque per cento previsto dal decreto estivo al dieci per cento. Meno servizi per gli utenti e meno mercato per le imprese, con effetti recessivi. Ma poi perchè ancora una volta tutti nello stesso modo. Eguale taglio per le aziende sanitarie che hanno razionalizzato servizi e procedure di spesa, che acquistano sul mercato a prezzi competitivi e non hanno quindi più margini per risparmiare senza compromettere il livello dei servizi ed eguale taglio per le aziende che acquistano a prezzi unitari di due e tre volte superiori a quelli delle aziende virtuose?

Pensiamo alla norma radicalmente sbagliata della scuola, che sarà indubbiamente ritirata. Certo che risparmiare sulle spese per il personale ed indirizzare i risparmi sull’edilizia scolastica è uno scambio in sè da discutere, anche con qualche accettabile sacrificio. Così come esiste un problema della qualità dei rendimenti dei processi formativi: i dati PISA sono impietosi nel confronto internazionale e anche nei differenziali territoriali che mettono in luce. L’idea di pagare poco gli insegnati ed in cambio di non avere seri metodi di valutazione dell’impegno professionale con premi e punizioni è sbagliata, produce il degrado del sistema scolastico ed è troppo sottovalutato anche a sinistra. Ma come si fa a pensare di affrontare il problema con un aumento di un terzo delle ore d’aula, eguale per capaci ed incapaci, per diligenti e per fannulloni, al di fuori di una contrattazione e di un vero processo riformatore?

Sì, deve tornare la politica, basata su una migliore conoscenza del paese, sulla fattibilità delle cose, sulle conseguenze sociali. Ma guardate che una politica così è molto impegnativa, perchè non può ridursi ad un insostenibile mantenimento dello status quo.

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2 commenti

  1. Fabio
    25 ottobre 2012

    Proprio sicuro di ….non voler accettare una uleriore candidatura? in Europa abbiamo estremo bisgno di persone lungimiranti
    Grazie Fabio


  2. Paolo
    27 ottobre 2012

    non dubito che in Europa vi sia bisogno di persone lungimiranti, sarebbe ora di sottovalutare meno questo impegno. Anche nel caso della nostra circoscrizione si era investito sulla Serracchiani che però si candida in regione Friuli e tifiamo perchè vinca. Subentrerebbe in Europa Puppato, che mi sembra però punti a ruoli nazionali…
    Grazie per la stima ma proprio perchè si tratta di un ruolo di rilievo, che richiede un investimento di lungo periodo (almeno due legislature) per essere produttivo penso che si può ricorrere ad altri…


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