Anatema!

Pubblicato il 10 ottobre 2013, da Politica Italiana

Di che natura sia la novità della politica propugnata da Grillo e Casaleggio lo aveva capito in questi mesi chi volesse esercitare un po’ di senso critico. Questi giorni sono serviti ad avere ulteriori conferme.

No ad ogni ipotesi di amnistia ed indulto. Trincerandosi dietro il comodissimo alibi dell’antiberlusconismo militante. Come se non sapesse che in parlamento non c’è alcuna possibile maggioranza (che deve essere anche qualificata) per introdurre reati che servissero a sottrarre Berlusconi alla conseguenza dei reati commessi. Ma serve farlo credere, per nascondere ai molti suoi elettori di sinistra la natura destrorsa e populista delle sue posizioni. Naturalmente delle condizioni dei diritti umani non gli ne importa nulla. Ho votato i precedenti provvedimenti di clemenza (governo Prodi) solo per disciplina di partito. Non mi piacciono e conosco la loro assoluta impopolarità. Tuttavia non si possono non vedere le condizioni inumane delle carceri e se insieme agli altri provvedimenti strutturali presentati dal Ministro Cancellieri si aggiungesse un ragionevole provvedimento di amnistia ed indulto bisognerebbe che la politica più responsabile se ne facesse carico.grillo2

Ma questo a Grillo non interessa un bel fico secco. Come emerge ancora più chiaramente dalla sconfessione senza appello  data alla proposta grillina, che ha incontrato il consenso di molti altri, di eliminazione del reato di immigrazione clandestina. Infatti la motivazione principale è stata la nobile consapevolezza che “se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”. Bell’esempio di nuova politica. Non ci sono cose giuste o sbagliate, principi da difendere comunque. Tutto è mercato per il consenso elettorale. Se sono in molti che vogliono il ripristino della schiavitù a noi va bene. E in cosa si differenziano queste posizioni dall’ideologia sondaggistica del berlusconismo? E in cosa si differenzia dalla retorica leghista l’affermazione “questo emendamento è un invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l’Italia. Lampedusa è al collasso e l’Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?”. Quando tutti gli studi seri dimostrano che nessun reato può fermare popoli in fuga dalla guerra e dalle dittature e che comunque sono pochissimi quelli che si fermano in Italia. Ed è una tematica precisa della destra europea il voler contrapporre la povertà dei propri cittadini alla povertà dei profughi. Altra falsità.

Naturalmente il problema non è di Grillo, a cui interessa solo mantenere il potere mediatico e la visibilità che ha acquistato, in attesa di un plebiscito su di lui. Il problema è cosa fanno i tanti, elettori ed eletti in Parlamento, che hanno idee molto diverse da quelle che vorrebbe imporre il conducator. Continuano a tacere e a dare il loro consenso o finalmente aprono gli occhi, prendono un po’ di coraggio e si distinguono?

E l’eccelso difensore dei diritti umani prof. Rodotà serba un silenzio un po’ vigliacco o si distingue da queste posizioni? Contribuendo a dar voce a chi all’interno del Movimento non intendeva votare un leader che dicesse le stesse cose che dice in Francia Marine Le Pen. La quale risulta essere prima nei sondaggi in Francia con il 24% dei consensi rispetto al 22% della destra post Sarkozy e il misero 19% dei socialisti. Tanto per dire l’enormità del lavoro che c’è da fare anche per il PD.

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1 commento

  1. Renato Viel
    11 ottobre 2013

    Berlusconi non andrà comunque mai in carcere perciò la eliminazione di qualsivoglia pena accessoria dei carcerati (anche solo potenziali) non sarebbe certo utile all’alleggerimento del sovra affollamento delle carceri.
    Quindi tutto ciò che è oltre la libertà carceraria sarà legittimamente sospettato dagli italiani!


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