Meglio Ivo Rossi, per Padova

Pubblicato il 3 giugno 2014, da In primo piano

La settimana dei ballottaggi. Importantissimi per consolidare il successo di Renzi. Primi in Europa nel campo dei socialisti e democratici. Per cambiare l’agenda europea: Europa come grande risorsa e non come problema, come luogo in cui sviluppare le politiche di crescita ed equità che servono. Bisogna essere premiati nel consenso anche alla guida delle Amministrazioni locali, che sono parte essenziale della democrazia e del buon governo. Andiamo al ballottaggio in una ventina di comuni capoluogo, quasi tutti in ottima posizione.

C’è la durissima battaglia di Padova. Città tradizionalmente divisa a metà come una mela tra centrosinistra e centrodestra. Il PD ha fatto i passi necessari per riunire l’intero schieramento progressista. Altrettanto ha fatto il centrodestra. E’ nell’ambito delle cose razionali ed attese dagli elettori. Chi in casa PD resisteva all’apparentamento con Padova 2020 non era in grado di leggere gli esiti elettorali del primo turno.

Ultimi giorni per smontare l’aspettativa che si è creata su Bitonci e dimostrare che Ivo Rossi è meglio: con lui si può innovare sul serio.

La campagna di Bitonci tutta giocata sull’ordine pubblico. Sull’attesa miracolistica che un candidato possa risolvere i problemi della malavita e del degrado che caratterizzano tutte le grandi città. Rossi ha messo in campo proposte concrete. Per fare, insieme alle altre istituzioni. Miracoli non si possono fare, come dimostra la situazione di Verona. Basta fare un giro sui siti dei media veronesi per registrare che a Verona ci sono esattamente gli stessi problemi di Padova. Il Sindaco leghista Tosi è alle prese con telecamere, degrado della zona stazione e di altri quartieri, convivenza tra diverse etnie, ecc. Anzi, a Padova c’è un problema in meno. Non abbiamo vicesindaci arrestati per il malaffare. Perché legalità e sicurezza è anche amministrare senza rubare. Bitonci: oltre la promessa infondata del miracolo sicurezza nessuna altra idea sulla città.

Cosa mette in campo Rossi? L’idea di una città aperta ed innovativa, che fa conto sulle risorse (e sono tante) di tutti coloro che non vogliono vivere assediati dalle paure, più o meno giustificate, ma che guardano con determinazione e coraggio al futuro. Questa è la cifra del programma della coalizione.

Che affronta anche il tema del necessario rinnovamento. Rossi come sindaco sperimentato (che non perderà tempo ad imparare come è fatta la città) ma insieme una squadra giovane e innovativa. L’alleanza con Padova 2020 (superati i dissidi post primarie, perché bisogna sempre guardare avanti) ha anche questo significato, la ricerca di metodi di governo nuovi, in cui la partecipazione dei cittadini opportunamente strutturata non sia l’alibi per bloccare ogni cosa ma susciti le energie positive di chi vuole migliorare la propria città. Perché se c’è come c’è una crisi di fiducia nei confronti delle istituzioni è  a livello delle amministrazioni locali che questa frattura può essere rimarginata. E’ un compito non secondario delle Amministrazioni comunali.meglio_ivo_manifesto

Vincere per assicurare il buon governo e per aprire una nuova stagione di trasformazione positiva della città. Il centrodestra a Padova l’abbiamo già visto all’opera con la giunta Destro. Cacciata alla prima occasione dagli elettori, ma con cinque anni persi. Non ripetiamo lo stesso errore. Ivo Rossi è meglio, molto meglio.

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