NEP e BIT: Nuova Estetica Padovana

Pubblicato il 16 settembre 2015, da Realtà padovana

Passeggiata mattutina sul Liston padovano. Previlegio dei pensionati. E’ uno dei luoghi “magici” di Padova, su cui passano migliaia di turisti provenienti dalla Cappella degli Scrovegni diretti al Bo, al Salone, alle Piazze.

Ho una età sufficiente per ricordarmi quando vi passavano le filovie, i bus, le auto. E delle fatiche fatte per la pedonalizzazione. Sembrava impossibile far capire ai padovani che così la città non moriva (come femo a rivare in centro) ma avrebbe ritrovato nuova vita. Basta vedere ora la folla che si assiepa lungo via Roma, anch’essa pedonalizzata con preoccupazioni iniziali. Si è faticato ad imporre le scelte, si è scommesso con i cittadini che avrebbero avuto una città più bella, interessante, accogliente.garzeria

Torno alla passeggiata mattutina. Venendo dalle piazze incontro in piazzetta Garzeria un container in vetro ed acciaio che propone i prodotti Sky. Accuratamente nasconde la fontana con i pregevoli bronzi di Amleto Sartori. Proseguendo verso Piazza Cavour trovo posteggiato sul Liston un pulmino dei Vigili Urbani. Vuoto. Forse serve come deterrente come quegli autovelox finti messi giù dai comuni che non hanno i soldi per comprare quelli funzionanti. Ma se a 100 metri c’è la sede comunale perché ingombrare il Liston con un pulmino senza vigili?

Più avanti è parcheggiato un enorme camion-mostra che pubblicizza le auto Tesla. E’ vero che sono auto elettriche però Piazza Cavour è completamente coperta. Il buon Camillo Benso guarda un  po’ sconsolato. Riconosco però che non c’era nessun extracomunitario con borse, cinture, occhiali, ecc. e questo è positivo.cavour

Ora direte che ci sono cose ben più importanti. E’ vero, ma la ricchezza della città è fatta anche di piccole cose, di cura dei particolari, di rispetto dell’estetica dei luoghi comunitari. Ricordo all’inizio della pedonalizzazione il rigore con cui veniva amministrata la nuova area pedonale. Le litigate anche con la Questura che faceva passare le auto della Polizia. Doveva restare l’idea che era un nuovo sito monumentale della città, che viveva, anche nelle sue attività commerciali e di servizio, in modo diverso da altre parti della città. Poi progressivamente si è abbandonato questo rigore e si sa che se si fa una eccezione si rischia che diventi la regola.

Non dipende solo dagli amministratori. Probabilmente saranno concessioni date in automatico. Ma appunto questo è il problema. Il venir meno di una cura assidua sull’estetica della città. Al centro come in periferia. Un indebolimento anche della “società civile”. Devo dire che ai tempi in cui ero Sindaco sarebbero partite le segnalazioni di Italia Nostra, sarebbe intervenuta la Sovrintendenza, ecc. Mi sembra che ora si sia abbassato il livello di cura e di attenzione. Ci si adegua al peggioramento. E’ sbagliato perché Padova è una bella città. Che affascina sempre chi la visita. Non sono solo le emergenze culturali di valore mondiale che pure possiede. Ma è la forma complessiva del suo centro, ed è questa forma che andrebbe difesa con cura e diligenza. A partire dalle piccole cose.

Perché poi ci sono le più grandi che non vanno affatto bene. Padova ha perso Expobici, è andata a Verona e si è svolta con grande successo di pubblico. Era una delle poche manifestazioni rimaste a Padova con bilancio in attivo. Tanti espositori, tanto pubblico, con benefici per alberghi, pubblici esercizi, ecc. Scelta pessima della gestione francese della Fiera. E non è l’unica. Niente nuovo Ospedale, niente Auditorium per la musica, la Zona industriale che secondo le proposte dell’Amministrazione dovrebbe convertirsi per accogliere prostituzione e sale gioco. Ma su quale risorse Padova pensa di essere protagonista nel futuro?

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