Società dalle molte fratture, urgono le cure

Pubblicato il 9 novembre 2018, da Politica Italiana

Il casuale accostamento di due locandine dei quotidiani locali padovani offre un’efficace dimostrazione delle spaccature sociali che siamo chiamati a vivere.

Da un lato l’ennesima violenza sulle donne da parte di una mentalità padronale. In questo caso un disadattato che pretende di avere rapporti sessuali con due donne per strada scambiandole per prostitute, e ritenendo comunque suo diritto abusarne. Ma è solo un esempio di violenze di diversa natura che si ripetono quotidianamente anche in famiglia. Una idea padronale e patriarcale della famiglia che, se messa in discussione, sfocia in atti violenti quando non in omicidi.

Dall’altro invece viene presentata la problematica delle nuove forme di famiglia. Famiglia omosessuale con figli. Ognuno può avere l’idea che ritiene, ma ci sono, costituiscono nucleo di affetti e di progetti educativi.

Sono situazioni così diverse, opposte, che convivono nella attuale composizione sociale. Una delle molte fratture che si fatica a ricomporre. Anche il voto negli USA registra, come altre consultazioni elettorali in Europa, queste fratture sociali: città contro campagna, bianchi contro neri e latinos, ceti a cultura elevata e quelli poco scolarizzati, affluenti e marginali nello sviluppo, ecc. Sono polarità che nelle società occidentali stanno rafforzandosi creando fratture profonde.

Potremmo dire guardando indietro nella storia. Ma certamente era una società frammentata quella italiana che usciva dalla tragedia del nazifascismo, della guerra persa, della miseria che aveva portato con sé. Profondamente divisa nelle prospettive politiche, con il più forte Partito Comunista del mondo occidentale che guardava alla Russa Sovietica e un blocco politico (vincente) che guardava all’ancoraggio occidentale. Sì, ma c’era e ha funzionato un comune riconoscimento nei valori della Costituzione, che non venivano messi in discussione e facevano da freno alle opposte tendenze estremistiche.

Così come era una società con forti fratture quella che doveva affrontare la svolta del ’68 e dell’autunno caldo. Ma c’erano grandi organizzazioni partitiche e di rappresentanza sindacale che tentavano (e ci sono in gran parte riuscite) di offrire uno sbocco in avanti alle proteste.

La novità di questa fase invece evidenzia due fenomeni. Intanto la rapidità e l’intensità dei cambiamenti che non riguarda solo i modi di produrre, la distribuzione dei redditi, le diseguaglianze di opportunità, ecc. ma più in profondità il senso della vita individuale, della convivenza civile, i fondamenti della vita, il senso del destino dell’uomo. Così si ripetono i casi di giovani (è successo qualche giorno fa) che si abbandonano ad atti di vandalismo insensati e richiesti di una giustificazione dicono: “eravamo annoiati, non sapevamo cosa fare”.

E poi la politica invece di registrare queste fratture e cercare di ricomporle tende a sfruttarle per il consenso di breve periodo: così Trump in America non fa la campagna elettorale sui temi di una economia che è in forte ripresa, e di cui avrebbe potuto attribuirsi i meriti, ma concentra tutto sulla creazione della paura dell’immigrato, per eccitare le divisioni sociali, mobilitare gli odi latenti.

Oppure di fronte all’affermarsi del pluralismo delle preferenze di genere si tendono a cavalcare pulsioni omofobe e discriminatorie, piuttosto che costruire serie politiche familiari, che diano sostegno a questa cellula fondamentale della società, in cui accanto e prima della funzione educativa ci sta necessariamente quella riproduttiva.

Il punto è: la destra cavalca consapevolmente queste paure, le amministra e le indica come soluzione. Tornare indietro, rassicurando gli anziani ed illudendo i giovani.

E la sinistra? Oscilla tra una pretesa illuministica di imporre al “popolo” i valori che sono rimasti i valori di élite molto ristrette e un silenzio rotto se non da parole di circostanza sui grandi mali sociali: non si piega più sulle sofferenze del popolo: impoverimento, emarginazione, paure appunto che andrebbero curate e sanate. Questo spiega le sconfitte che sta subendo in questa fase storica. Bisogna rialzarsi, la società ne ha molto bisogno

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