A voi buona Pasqua, per il governo…

Pubblicato il 19 aprile 2019, da Politica Italiana

Siamo nella Settimana Santa dei cristiani. Il panorama dell’esecutivo non è proprio pasquale. Ricorda piuttosto la “mala Pasqua” della Cavalleria Rusticana di Mascagni. Lì Turiddu dice a Santuzza, innamorata tradita: “Dell’ira tua non mi curo”. E Santuzza gli urla di rimando: “A te la mala Pasqua, spergiuro”.

Sul palcoscenico politico Giggino e Matteuzzo si rivolgono i peggiori insulti, una vera e propria mala Pasqua, ma per il momento il cemento del potere è più forte delle divisioni radicali di visione del paese, della disistima dei gruppi dirigenti, dell’immobilismo cui condannano il paese. Con fatti gravi a cui assistiamo.

C’è un sottosegretario della Lega accusato di prendere soldi da gruppi mafiosi per introdurre normative a loro favorevoli. Che abbia preso soldi è per il momento tutto da dimostrare. Non sarebbe la prima volta che un intermediario millanta di aver dovuto pagare un politico e poi i soldi se li è tenuti per sé. Ma ciò che è certo e palese è che un sottosegretario ha prostituito la propria attività per cercare in tutti i modi di introdurre delle norme che andavano a favorire esclusivamente un soggetto privato e che questo soggetto era riconducibile a gruppi mafiosi che avevano protetto niente meno che Messina Denaro, boss dei boss. Ed il sottosegretario en passant era stato condannato per bancarotta. Questo è il governo del nuovo? Questi ci fanno la lezione di moralità? Le dimissioni sono più che obbligate, siamo in qualcosa di profondamente diverso dagli avvisi di garanzia verso Salvini, comunque riconducibili ad attività ministeriali. E dovrà per forza dimettersi.

Poi c’è il solito Sindaco di Roma che alle prese con la propria incapacità (ma sarebbe un avvocato che dovrebbe capire la differenza tra legalità ed illegalità) vorrebbe obbligare un manager di una azienda pubblica a fare un falso in bilancio. Non avendo il coraggio di spiegare ai propri concittadini la situazione vera dell’azienda. E siccome il manager questa volta non si piega alla volontà del Sindaco, anche a propria tutela, viene defenestrato. Nella grande nuvola comunicativa tutto viene derubricato o confuso o dimenticato ma rendiamoci conto della enorme gravità di questo comportamento, che si aggiunge a tanti altri: arresti di diretti collaboratori, sostituzione di assessori a ripetizione, amministrazione immobile.

E ad un Sindaco di questa fatta si dovrebbero regalare 12, 5 miliardi di euro a coperture di enormi passivi (certo non colpa solo del Sindaco attuale) senza che vi sia una chiara dimostrazione della capacità di affrontare con le proprie decisioni il risanamento delle male gestioni. Al contrario, scegliendo di nascondere le magagne e di essere disonesti con i propri concittadini, altro che trasparenza, punendo chi vuole attenersi al rispetto della legge.

Dice la Costituzione che “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Qui non c’è né disciplina né onore.

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