Covid-19: qualcosa possiamo già imparare…

Pubblicato il 6 aprile 2020, da Politica Italiana

L’emergenza è reale ed è giusto non attardarsi in polemiche. Tuttavia questo non vuol dire astenersi da giudizi politici.

Anche perché l’opposizione sta tenendo un doppio registro. Abbastanza decorosa a livello istituzionale, forse anche per le pressioni del Presidente della Repubblica. Prevale una sostanziale responsabilità, anche se il gioco è quello del più uno. Se il governo prevede 600 euro per gli autonomi l’opposizione propone 1000, se c’è la garanzia totale per le piccole imprese fino a tot l’opposizione innalza la soglia, ecc.

Poi però sui social dove oggi si fa prevalentemente la propaganda il registro è molto diverso, si alimentano fake news di ogni tipo, come ad esempio il fatto che Zingaretti si sarebbe fatto curare in una clinica privata (detto poi da forze politiche responsabili di una selvaggia privatizzazione della sanità in Lombardia è davvero singolare), gli attacchi al Governo sono scomposti, e dovrebbero pensare ai ritardi enormi della Lombardia e della Sicilia, ad esempio.

Dovremmo essere comunque orgogliosi di una cosa. L’Italia con tutti i propri limiti strutturali sta insegnando al mondo come si può in un regime pienamente democratico affrontare una emergenza inedita. È stato il primo paese a doverlo fare dopo la Cina. Gli altri paesi hanno colpevolmente perso del tempo, mentre avrebbero avuto il vantaggio di un paio di settimane per imparare e prevenire. Nel complesso comunque la sanità italiana, pur con sensibili differenze territoriali, ha dimostrato la propria validità. Ha confermato di essere una delle migliori al mondo, per qualità delle cure assicurate in modo universale. Certamente meglio Conte di Boris Johnson e il suo negazionismo, di Emannuel Macron e la sua sottovalutazione, di Donald Trump e la sua inettitudine.

Il sistema sanitario lombardo è andato in tilt per un paio di settimane. Con calma si farà una analisi più attenta di cosa è successo. I tanti morti per corona virus senza possibilità di dare assistenza adeguata, i morti per altre ragioni che non sono stati potuti curare perché tutti i posti di terapia intensiva erano occupati.

Si può dire che ha pagato l’inconsulta politica di privatizzazione della sanità. Con l’idea che i profitti sulla sanità “facile” li fanno i privati, mentre il pubblico si tiene la sanità più “difficile”. Per cui tutta l’emergenza si è scaricata sulle strutture pubbliche sotto finanziate?

Veneto ed Emilia Romagna hanno retto molto meglio, pur essendo di orientamenti politici diversi. Però in queste due regioni è rimasto comunque saldo un riferimento sulla sanità pubblica e una integrazione con il sociale. Zaia ha potuto contare poi sulle competenze dell’Università di Padova con virologi e epidemiologi di fama internazionale. Ciò ha consentito di assumere orientamenti importanti da subito: i tamponi o l’immediata chiusura totale dell’ospedale di Schiavonia con un solo caso accertato di corona virus. È possibile dire che se fosse stato fatto l stesso in Lombardia i morti sarebbero stati molto meno.

In Emilia Romagna il Presidente della Regione Bonaccini ha operato con efficacia. Ricevo questa segnalazione su una delle tante chat che frequento.

A differenza di altri suoi colleghi “governatori” come Fontana, Zaia e Musumeci che passano le giornate a fare polemiche in tv, in rete, a fare show, Bonaccini non compare quasi mai, non fa polemiche e muto muto:

1) nonostante sia la seconda Regione per contagiati e deceduti, ha ancora oltre duecento posti in terapia intensiva per i prossimi malati;

2) in 6 giorni, senza clamori e senza super commissari alla Bertolaso, al Sant’Orsola di Bologna ha attrezzato un ulteriore padiglione per l’emergenza sanitaria;

3) ha sostenuto un medico e un anestesista che hanno ideato un doppio respiratore che raddoppia le possibilità di cura;

4) ha fatto ideare il rilevamento tamponi per strada che in Veneto hanno promesso e lui già fa;

5) ha digitalizzato tutte le ricette, anche quelle Rosse, eliminando le code dai medici di famiglia;

6) ha convinto la Ferrari a riconvertirsi per produrre respiratori;

Un Governatore, appunto, no showmen buoni solo a scaricare le proprie incapacità sugli altri.”

Restano due ultime considerazioni da fare, per il momento.

Dovremmo conservare memoria del fatto che quando della sanità pubblica pensiamo di non aver bisogno risultano molto popolari altri obiettivi: meglio ridurre le tasse (o meglio promettere di farlo) o l’erogazione di bonus, di pensioni agevolate, di redditi di cittadinanza a prescindere. Senza pensare che se si dà con una mano si toglie con l’altra, che un conto è ridurre gli sprechi (anche nella sanità) e un conto mettere in sofferenza l’erogazione di servizi essenziali.

Secondo: è una prova drammatica per l’Europa. O riesce ad esserci o perde definitivamente la sfida. Una frammentazione di piccole nazioni anche a scala globale conteranno poco o niente, anche la più forte che è la Germania. Con due caveat: che gli ultimi a potersi lamentare sono quelle forze politiche che alimentano i sovranismi, che non hanno mai voluto una Europa forte ed adesso si lamentano per la sua assenza. Che comunque l’Europa sta operando. Al di là delle incredibile gaffe della Lagarde (in tanti anni mai Draghi ha compiuto errori di questa natura, a conferma che conta la qualità personale dei leader) la Banca Europea sta intervenendo massicciamente a sostegno del debito pubblico italiano, senza questi interventi non potremmo resistere.

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1 commento

  1. Giovanna Pirolo
    6 aprile 2020

    Grazie, Paolo, delle tue considerazioni e della tua presenza costante. Io sono in pena per l’Europa, per tutti gli attacchi delle destre. L’Europa è la nostra casa, e la guida di ogni civiltà


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