Renzi: un discorso da Sindaco

Pubblicato il 25 febbraio 2014, da Politica Italiana

Mi sarei aspettato un discorso diverso da Renzi. Più ispirato. Sul modello di quelli di Obama prima presidenza o anche di Veltroni al Lingotto che resta, per visione, ispirazione, analisi della società, uno dei migliori discorsi della politica italiana. Renzi ha scelto un modello diverso. Forse un po’ intimidito, senza darlo a vedere, dalla prima esperienza al Senato: esorcizzata con qualche battuta. Direi: più un discorso da Sindaco. Che acquisisce peso con alcune proposte concrete e definite e con la ricerca insistita di entrare nella vita concreta delle persone: le telefonate che ha riferito di aver fatto sono simboli delle questioni su cui intende concentrare l’azione del governo.

Tre nodi di politica economica: restituzione integrale dei debiti della pubblica amministrazione come leva per reimmettere risorse nei bilanci aziendali, riduzione consistente (almeno dieci per cento) del cuneo fiscale, con effetti positivi per il costo del lavoro ed i redditi dei lavoratori (anche se io temo che questo intervento che viene richiesto da tutti non potrà avere effetti miracolistici, ricordo che il Governo Prodi ridusse di un quarto il cuneo fiscale senza effetti particolarmente significativi). Infine sostegno al credito per le piccole e medie imprese, su cui proprio il ministro Zanonato aveva. avviato un concreto lavoro. Il tutto attivando la leva della Cassa Depositi e Prestiti: non è questa la sede di un esame tecnico delle potenzialità di questa “leva”, vedremo la fattibilità su cui molto si era lavorato al Senato in commissione bilancio nella scorsa legislatura.renzi

Una netta riconferma della decisività della lotta alla complicazione burocratica, la pressione burocratica comporta costi ben superiori alla pressione fiscale. Rigorosa spending review e rigorosa semplificazione sono in effetti due leve dagli effetti molto potenti. Se usate con ostinata continuità possono produrre effetti sorprendenti. Ha fatto bene Renzi a fare un esempio concreto: la denuncia dei redditi già compilata che si riceve a casa per i contribuenti minori. Ottimo banco di prova, sia per la capacità tecnico/burocratica di realizzazione, sia per la capacità di vincere le molte lobby che si opporranno, vedendosi sottrarre un mercato modesto come quota individuale ma molto forte come numero di contribuenti.

Infine la sottolineatura del ruolo centrale della scuola e del ruolo sociale degli insegnanti. Con indicazioni ambiziose per un piano straordinario per l’edilizia scolastica, sottraendo in questa amteria Regioni e comuni al vincolo del patto di stabilità. Ottima cosa, perché consentirebbe di attivare in tempi brevissimi miglia di cantieri con effetti positivi per l’economia del settore delle costruzioni e per la qualità e sicurezza dei luoghi in cui si formano i nuovi cittadini. Scuole degradate educano al poco rispetto dei beni pubblici…

Non credo che siano sostenibili le critiche di poca concretezza. La presentazione del proprio Governo non è mai la sede per entrare nel dettaglio. Certo ha un fondamento di verità la critica un po’ perfida delle opposizioni: “dove è andato a finire il foglio excel?” Ciò che si pretendeva da Letta non ha trovato traccia nel discorso di Renzi, sotto questo profilo sostanzialmente innovativo nello stile ma tradizionale nei contenuti. Ci sarebbe anzi da dire: che giudizio avrebbe dato Renzi segretario ad un discorso di questo tono alla presentazione di un Letta bis? Sono andato per curiosità a rileggere il discorso di insediamento del Governo Letta. Non molto dissimile, forse più strutturato quello di Letta. Simile anche per l’appello al coraggio. Concludeva Letta il suo discorso con la metafora di Davide e Golia: “Ma di Davide ci servono il coraggio e la fiducia. Il coraggio di mettere da parte quella “prudenza politica” che spinge a evitare il confronto con le nostre paure, a rimanere nella valle e, se proprio decidiamo di muoverci, a farlo con indosso l’armatura. Il coraggio di affrontare la sfida liberandoci dell’armatura, forse lo abbiamo trovato”. Quel coraggio evidentemente non è bastato e forse un po’ si era perso per strada. Deve bastare quello di Renzi.

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